+39 0544 473717

15 concerti, 70 musicisti e oltre 70 brani proposti sono solo alcuni dei numeri di Qualunque melodia più dolce suona, rassegna organizzata da Ravenna Festival in collaborazione con Fondazione RavennAntica che, iniziata il 1 giugno, si è conclusa ieri, venerdì 28 luglio.

Il Museo Classis, grazie ad un allestimento di grande contenuto tecnologico che ha reso possibile una ricreazione immersiva di ambienti come la Basilica di Sant’Apollinare in Classe o il Teatro Alighieri, raggiungendo spesso la capienza massima di sala, ha ospitato le formazioni cameristiche dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e de La Corelli che, attraverso programmi musicali di estrema ricchezza e raffinatezza elaborati rispettivamente dal m° Carla Delfrate e dal m° Jacopo Rivani, hanno dato vita ad una programmazione che ha saputo attrarre un pubblico davvero vasto.

L’esecuzione musicale si è unita a brevi approfondimenti di temi presenti nell’allestimento museale, in una sorta di narrazione a più voci che ha coinvolto studiosi e ricercatori di RavennAntica, dell’Università di Bologna, della Soprintendenza e della Direzione Musei Emilia-Romagna.
Tra approfondimenti tematici e musica si sono incastonate le suggestive letture dei miti d’amore e trasformazione delle Metamorfosi di Ovidio, scelte da Antonio Ziosi, e magistralmente interpretate da Lorenzo Carpinelli. Un viaggio nel viaggio che ha consentito di esplorare con l’immaginazione l’immenso repertorio narrativo del carmen continuum ovidiano un testo che sta all’origine delle visioni e delle narrazioni della cultura occidentale.

“Siamo molto soddisfatti del riscontro ottenuto – sottolinea Giuseppe Sassatelli, presidente di RavennAntica. Gli appuntamenti erano molto numerosi e ci ha fatto molto piacere constatare come, con il passare del tempo, il pubblico sia andato in crescendo, con alcuni “affezionati” che hanno preso parte a tutti gli appuntamenti. Posso dire che è stato un esperimento ben riuscito e che ci auguriamo di poter organizzare altre iniziative come questa, sempre in collaborazione con il Ravenna Festival, che ringrazio perché attraverso la contaminazione tra musica e archeologia, il bellissimo repertorio proposto e le innovative tecnologie hanno reso il museo ancor più vivo e partecipato.”

“La calorosa risposta del pubblico a questa rassegna conferma, una volta ancora, quanto felice sia l’incontro fra beni culturali e spettacolo dal vivo – nota Antonio De Rosa, Sovrintendente di Ravenna Festival – Unendo due aspetti d’eccellenza della cultura italiana, il patrimonio musicale e quello archeologico, senza dimenticare il tesoro poetico rappresentato qui dalle Metamorfosi di Ovidio, si rivelano nuove prospettive e si accompagnano gli spettatori alla scoperta e riscoperta di pagine preziose della nostra storia collettiva. Ed è particolarmente importante per noi, come Festival, poterlo fare anche attraverso la sperimentazione di tecnologie audio e video e il coinvolgimento di formazioni ‘di casa’ a Ravenna…e, naturalmente, in collaborazione con il Museo Classis.”

Foto 1: Dada Duo
Foto 2: Trio Eccentrico
Foto 3: la direttrice di RavennAntica Francesca Masi durante la presentazione di Nonetto – History of Rock

Share This